Kaspersky è davvero pericoloso?

Il software della Kasperksy è stato bandito dai computer delle Pa per timore di intromissioni da parte di Mosca, quali rischi per le imprese?

Negli scorsi giorni abbiamo sentito la notizia che il governo italiano ha bloccato l’utilizzo dell’antivirus dell’azienda russa della Kasperksy nei computer delle pubbliche amministrazioni, per un pericolo di eventuali intrusioni della Russia nel sistema dati del governo italiano, come rappresaglia per le sanzioni legate alla guerra in Ucraina.

La crisi prodotta dall’invasione russa dell’Ucraina, ha notevolmente incrementato le preoccupazioni nei confronti del software antivirus prodotto da Kaspersky, in relazione al fatto che l’attuale governo russo, per il tramite dei servizi di sicurezza statali, possa incidere sull’operato dell’azienda visto il settore strategico nel quale opera, al fine di operare del sabotaggio informatico o spionaggio contro i paesi (suoi clienti) non alleati alla Russia.

Stop all’antivirus russo in Italia

Il colosso della cybersecurity con circa 400 milioni di utenti è tra i primi cinque produttori mondiali e in Italia fornisce i propri servizi a circa 2.700 uffici pubblici, tra ministeri, comuni, alcuni settori delle forze dell’ordine, partecipate nei servizi di pubblica utilità, oltre a diverse aziende private.

Per evitare pressioni da parte dell’intelligence russa, negli anni l’azienda ha diversificato la collocazione geografica di server e strutture per assicurare la continuità dei suoi servizi in qualsiasi condizione.

Ad oggi non è stata registrato nessuna prova di tentativi di attacco informatico. Anche per questo i responsabili di Kasperksy dicono di poter garantire la piena sicurezza ai propri clienti, respingendo qualsiasi legame con il governo russo e dando la completa disponibilità all’analisi delle proprie attività, che rivendicano di svolgere in piena trasparenza.

 

L’intervento degli Stati Uniti

Uno dei Paesi a intervenire più duramente nei confronti della Kaspersky sono stati gli Usa che attraverso un provvedimento della Federal Communications Commission (Fcc) Uniti ha inserito la società russa di antivirus nella cosiddetta Covered List, un elenco delle aziende che rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale.

I software di Kaspersky erano stati già rimossi nel 2017 dai computer delle agenzie federali su ordine di Washington.

In base al Secure and Trusted Communications Networks Act of 2019, adesso la Fcc ha posto la multinazionale russa nella stessa lista nera di Huawei.

 

La risposta di Kaspersky

Kaspersky ha commentato la mossa della Fcc, puntando sulla perdita di parte degli otto miliardi di dollari che ogni anno l’Universal Service Fund stanzia per l’acquisto di prodotti di sicurezza per le amministrazioni, tra cui i software della compagnia russa.

La multinazionale si dice “delusa dalla decisione della Federal Communications Commission di vietare l’utilizzo di determinati sussidi federali relativi alle telecomunicazioni per l’acquisto di prodotti e servizi Kaspersky. Questa decisione non si basa su alcuna valutazione tecnica dei prodotti, che l’azienda sostiene continuamente, ma solo su basi politiche”.

A seguito della decisione degli Usa, Kaspersky ha bloccato tutte le attività su HackerOne, la piattaforma globale con cui i ricercatori possono segnalare bug e vulnerabilità nei più importanti software informatici, ricevendo ricompense.

 

Alternative a Kaspersky

Le scelte dei governi non provengono da un timore di sabotaggio, ma dalla situazione geopolitica che potrebbe diminuire la capacità dei fornitori russi di fornire un buon livello di qualità del servizio, nonostante la loro buona volontà.

Insomma, non è una questione di spionaggio o sabotaggio ma di indipendenza tecnologica per essere meno soggetti all’inaffidabilità generale di un fornitore “straniero” e crescere come Paese in questo campo.

Ma se comunque non vi sentite sicuri di continuare a usufruire del servizio Kaspersky vi proponiamo l’alternativa leader globale nel settore degli antivirus.

 

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